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Essential 11: speciale Martin Mystére

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Scritto da Carlo Recagno, tratto da Lo Spazio Bianco.

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Un gioco senza altro criterio che quello soggettivo, abbiamo chiesto a Carlo Recagno, sceneggiatore e co-curatore di Martin Mystere, gli undici albi fondamentali per il personaggio, fresco di trentennale. Un Essential Eleven celebrativo per indicare un possibile percorso di lettura per chi è curioso di approcciare la serie o per stimolare i ricordi dei tanti fan del BVZM.

 

GLI UOMINI IN NERO (MM N.1)
Alfredo Castelli – Giancarlo Alessandrini

Non si può non iniziare proprio con il numero uno della serie, che getta subito le basi di Martin Mystère e del suo mondo. In questa storia facciamo conoscenza per la prima volta, oltre che con il Detective dell’Impossibile, con l’assistente Java, la compagna Diana Lombard e i nemici storici, gli Uomini in Nero. Vengono inoltre introdotti per la prima volta la sua “base”, il numero 3 di Washington Mews, il suo principale strumento di lavoro (il suo amato Mac; Martin è stato uno dei primi personaggi dei fumetti a usare con regolarità un Personal Computer) e la sua “impossibile” arma a raggi.
Troviamo sin dalla prima avventura anche le caratteristiche fondamentali del personaggio quali la (quasi) infinita curiosità e l’insopportabile logorrea, ma anche la capacità di non prendersi troppo sul serio.
Più avanti negli anni, Castelli e gli altri autori aggiungeranno un po’ di cose e daranno alcune limatine qua e là, ma Martin Mystère nasce già completo in tutte le sue caratteristiche fondamentali, con questa storia che a distanza di trent’anni conserva sempre inalterata la sua freschezza.

 

LA VENDETTA DI RA (MM Nn. 2-3)
Alfredo Castelli – Giancarlo Alessandrini

La seconda avventura del detective dell’Impossibile è essenziale non soltanto perché è la prima a rivelare particolari del passato del nostro eroe, ma soprattutto perché introduce per la prima volta la sua nemesi, il rivale di sempre, il suo “gemello cattivo”, Sergej Orloff.
Un altro personaggio che si presenta subito dalla sua prima apparizione già ben caratterizzato, anche se in seguito Castelli deciderà di prendere di sorpresa il lettore, facendolo evolvere lungo strade inaspettate (“Roncisvalle”, MM Nn. 94-95-96, e “Xanadu”, MM Gigante N. 2). In più, il racconto getta le basi anche per l’evoluzione di Java, con alcuni indizi che verranno poi sviluppati ne “La città delle Ombre Diafane” (MM Nn. 17-18-19) e “Il passato di Java” (MM Nn. 111-112-113).
E non solo: il breve cameo di Mister No mostra che Martin Mystère vive nello stesso universo di Jerry Drake, e aprirà la porta, più avanti, ai “team-up” con Dylan Dog e Nathan Never (oltre che con il personaggio di Guido Nolitta).

 

LA CITTA’ DELLE OMBRE DIAFANE (MM Nn. 17-18-19)
Alfredo Castelli – Gaspare e Gaetano Cassaro

Gli elementi del passato di Java, gettati quasi con noncuranza nel racconto “La vendetta di Ra” (MM Nn. 2-3), vengono qui sviluppati ampiamente. Le circostanze dettagliate del primo incontro tra Martin Mystère e il suo assistente neanderthaliano vengono rivelate, e per la prima volta visitiamo la città perduta da cui proviene Java e in cui vivono tuttora, nascosti agli occhi del mondo, uomini di Neanderthal che dovrebbero essere estinti da trentamila anni.
Vengono alla luce anche nuovi particolari del passato di Sergej Orloff, legati inestricabilmente a Java, quasi come se i due personaggi più importanti di Martin Mystère si fossero, in un certo senso, creati a vicenda. E in un certo senso è così: quando Orloff scompare, in flashback, apparentemente per sempre, è l’inizio della lunga amicizia tra il Detective dell’Impossibile e l’uomo di Neanderthal. Martin Mystère perde un “fratello” ma ne trova immediatamente un altro.

 

I FIGLI DEL SOGNO (MM Nn. 26-27)
Alfredo Castelli – Giancarlo Alessandrini

Una storia molto particolare in cui scopriamo da dove viene Martin, e come il “mystero” ha sempre caratterizzato la sua vita. In questo racconto facciamo la conoscenza – in flashback – dei genitori di Martin, Mark e Laura Mystère, e vediamo come l’atteggiamento del padre di fronte all’impossibile abbia in larga parte influenzato (in direzione opposta) quello del figlio.
Per la prima volta il Detective dell’Impossibile apprende come mai sembra quasi che i “mysteri” lo cerchino in continuazione, e vedremo in seguito anche come gli errori commessi da Mystère senior ritorneranno dal passato a determinare la vita di Martin (“Moha-Moha”, MM Nn. 35-36)

 

I GIORNI DELL’INCUBO (MM Nn. 62-63-64)
Alfredo Castelli – Giovanni Freghieri)

La seconda (e forse la più riuscita) delle avventure che contrappongono a Martin Mystère l’azzeccatissimo personaggio di Mister Jinx, forse una delle più belle creazioni di Castelli. Jinx, vero diavolo tentatore, è l’uomo che attraverso la tecnologia riesce a realizzare i desideri “impossibili” delle persone, e vende a caro prezzo queste opportunità; ma, come si suol dire, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e infatti tutte le diavolerie (!) del mefistofelico Jinx finiscono sempre con l’avere qualche “effetto collaterale” non previsto e devastante.
Il motivo per cui la storia è compresa in questa lista, tuttavia, è un altro: si tratta di un importante punto di svolta nel rapporto tra il Detective dell’Impossibile e la sua ex segretaria Diana Lombard. All’inizio Diana era, curiosamente, il personaggio meno caratterizzato della serie, limitato dallo stereotipo di fidanzata gelosa e a volte antipatica, e Castelli se ne deve essere accorto, dal momento che nel corso delle varie avventure ha cercato di “fare ammenda” per questa superficialità, approfondendo Diana e rendendola più tridimensionale.
Nel momento più drammatico e toccante di questa avventura vediamo Martin e Diana che per la prima volta si accettano completamente a vicenda, con tutti i loro difetti, e Diana si dimostra finalmente – qui e per il futuro – la compagna perfetta per l’archeologo avventuriero.

 

RONCISVALLE (MM Nn. 94-95-96)
Alfredo Castelli – Esposito Bros

Una delle più belle avventure di Martin Mystère di tutti i tempi. Riprende e modifica in parte temi e personaggi de “La Spada di re Artù” (MM Nn. 15-16), ed è una storia incredibilmente ricca di spunti, molti dei quali sono stati infatti ampliati in albi successivi; una vera miniera di sviluppi narrativi che a tutt’oggi non si è ancora esaurita, e che ha poi fornito materiale anche ad altri sceneggiatori.
Segna inoltre il debutto dei fratelli Esposito, che in seguito sono diventati delle vere e proprie colonne portanti della serie.
In questa lista, tuttavia, la storia è presente in quanto rappresenta un punto di svolta nella caratterizzazione di Sergej Orloff. Vengono infatti tirate le fila sulla vicenda del personaggio, con un conveniente “riassunto delle puntate precedenti”, ma soprattutto viene rivelato cosa fa l’acerrimo nemico di Martin Mystère quando non è impegnato a girare il mondo alla ricerca di tesori nascosti e a combattere il suo ex collega, e la rivelazione, per il lettore, è straordinariamente sorprendente. Un importante passo in avanti nell’evoluzione di Orloff, che comincia qui ad evolversi e ad affrancarsi dall’immagine un po’ superficiale (e limitativa) di cattivo ghignante avvolto da un nero mantello.

 

IL PASSATO DI JAVA (MM Nn. 111-112-113)
Alfredo Castelli – Esposito Bros

Si completa l’evoluzione di Java, che da “servo muto” delle prime storie acquista finalmente una caratterizzazione a tutto tondo. E’ un seguito de “La città delle ombre diafane” (MM Nn. 17-18-19) che getta nuova luce sul popolo dei neandertaliani, e che arricchisce ulteriormente la backstory del personaggio. Si ricollega inoltre al “precursore” di Martin Mystère, quell’Allan Quatermain che – per citare le parole di Castelli – aveva costituito una specie di “prova generale” della serie.
Una storia drammatica e ricca di colpi di scena, che parte dalla improvvisa separazione tra Martin e Java per farci conoscere la vita precedente condotta dall’uomo di Neanderthal, fino all’epico duello finale con la sua insospettabile Nemesi; ma è anche una storia ricca di umorismo, con diversi flashback che ci mostrano gli sforzi fatti da Java per adattarsi al “mondo civile” (e di Martin per adattarsi al suo nuovo amico), dichiaratamente ispirati dalla classica avventura di Floyd Gottfredson “Topolino e il selvaggio giovedì”.

 

LA VITA SEGRETA DI DIANA LOMBARD (MM Nn. 164-165)
Alfredo Castelli – Esposito Bros

Dopo Orloff e Java, non poteva mancare una storia che rivelasse il passato di Diana, rimasto per tanti anni un vero e proprio foglio bianco. E Castelli ne approfitta per farci conoscere per filo e per segno la vita di Diana Lombard sin dall’infanzia, con tutti i passi che hanno fatto sì che il mystero permeasse la sua esistenza da ben prima che incontrasse Martin. Una vicenda che segna anche il ritorno di Mabus, il “cattivo” introdotto da Castelli nello speciale Dylan Dog & Martin Mystère n.1, facendolo diventare a tutti gli effetti un avversario di Martin.
E’ il completamento della lunga evoluzione di Diana, che ha fatto una lunga strada dalla “eterna fidanzata” sempre gelosa (e anche un po’ opprimente) dei primi numeri, e che qui diventa definitivamente non soltanto la compagna del Detective dell’Impossibile, ma la sua eguale a tutti gli effetti. Una volta tanto la scontatissima frase “niente sarà più lo stesso” è appropriata, in quanto questa vicenda segna un fondamentale giro di boa per il rapporto tra Diana e Martin, che d’ora in poi sarà impostato su un altro registro, e con uno sviluppo insospettato che verrà rivelato al lettore soltanto sette anni dopo, con l’albo “Vent’anni di Mysteri” (MM N. 241)

 

XANADU (MM Gigante N.2)
Alfredo Castelli – Paolo Morales

Una vera e propria storia “game changer”, che cambia le regole del gioco. Ancora una volta non è inopportuno dire “niente sarà più come prima”. Questa avventura non solo ridefinisce completamente il rapporto tra Martin Mystère e il suo “gemello malvagio”, ma mostra sotto una nuova luce tutto quanto è avvenuto finora nella serie tra i due avversari.
Tranquillizzatevi: non viene effettuata nessuna operazione di retcon, e non viene dato nessun colpo di spugna, ma Martin e Sergej vengono portati a un punto in cui, semplicemente, non si può più andare avanti come si è fatto finora.
E allora si deve cambiare: dopo questa storia Orloff non diventa certo un eroe, né il suo passato verrà dimenticato (anzi, verrà ricordato di frequente), ma il suo ruolo nella serie non sarà più di acerrimo nemico, e anzi, a volte lo ritroveremo addirittura come alleato di Martin.

 

IL SARCOFAGO DI PIETRA (MM Nn. 187-188-189)
Paolo Morales – Paolo Morales

Il debutto di Paolo Morales come sceneggiatore-disegnatore arriva con la più bella storia della serie per quanto riguarda il personaggio di Java, una vicenda di archeologia “mysteriosa” pura, ricca di azione, nella quale viene introdotto uno dei personaggi più amati degli ultimi anni, quello di Maria Ossowiecki, con la quale Java vivrà una “impossibile” e bella storia d’amore.
Morales caratterizza ulteriormente Java, e lo porterà in albi successivi anche a raggiungere la statura di protagonista (“L’angelo del male”, MM Gigante N. 10).

 

VENT’ANNI DI MYSTERI (MM N. 241)
Alfredo Castelli – Giancarlo Alessandrini

In questo albo si celebra il ventennale della serie, con riferimenti a diverse avventure passate; soprattutto ci si ricollega a “La vita segreta di Diana Lombard” per concludere una situazione tra Diana e Martin lasciata in sospeso sette anni prima, e sulla quale da allora Castelli aveva – con parsimonia – sparso occasionalmente piccoli indizi. Tutti i personaggi fissi e ricorrenti convergono verso il numero 3 di Washington Mews per festeggiare la coppia. E’ un’occasione per ricordare i “bei vecchi tempi”, con piccole e grandi rivelazioni e qualche ospite inaspettato.
Niente “game changing”, qui: gli avvenimenti che hanno in qualche misura cambiato le carte in tavola nella serie hanno già avuto luogo, in questo albo non c’è nulla che alteri lo status quo, ed è proprio questo il “sugo” della vicenda: come dice lo stesso Martin verso la fine, tutto continuerà ad andare come prima, e tutto andrà bene. Non ci poteva essere miglior dichiarazione per celebrare vent’anni di “mysteri”.

 

 

L’omaggio di Sergio Giardo per il nostro speciale

Sergio Giardo Martin Mystére

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Scritto da Carlo Recagno, tratto da Lo Spazio Bianco.

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Martin Mystère #340 – L’albero filosofico (Beretta, Alessandrini)

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Scritto da Giuseppe Lamola, tratto da Lo Spazio Bianco.

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MM 340 cover SBEMartin Mystère intraprende un viaggio per scoprire cosa si cela nel passato di Clarisse, una ragazza colpevole di omicidio e affetta da schizofrenia. Come si evince dal titolo (1) , l’episodio riprende le teorie di Carl Gustav Jung sull’influenza di figure archetipiche ricorrenti e immutabili nell’immaginazione comune, tra cui appunto quella dell’albero. Tale elemento, più volte rintracciabile nei miti e nel folklore di varie popolazioni, si rivela centrale nella vicenda, sia perché studiato e approfondito dallo stesso Detective dell’impossibile, sia perché il delitto in questione è stato commesso in una misteriosa foresta. Vincenzo Beretta, sceneggiatore dell’albo, mostra una notevole disinvoltura nel destreggiarsi tra psicologica, storia, alchimia e fantasia, aggiungendo passaggi inquietanti e tenebrosi. L’elemento horror del plot non avrebbe stonato in una storia del “collega” Dylan Dog, citato esplicitamente per il modello di auto che Martin Mystère è costretto ad affittare. Tutto il fascino delle atmosfere più oscure viene reso in maniera magistrale dalle chine di Giancarlo Alessandrini, particolarmente efficace nel rappresentare Clarisse e il suo percorso psicologico-esistenziale.
L’intero episodio, pur nella verbosità che classicamente caratterizza la serie, rappresenta un’ulteriore dimostrazione che, dopo trentatré anni di vita editoriale, la testata ideata da Alfredo Castelli è ancora in grado di proporre storie dal buon valore narrativo e culturale.

Abbiamo parlato di:
Martin Mystère #340 – L’albero filosofico
Vincenzo Beretta, Giancarlo Alessandrini
Sergio Bonelli Editore, agosto/settembre 2015
162 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,30 €
ISBN: 977112157900350340

MM 340 tavola


  1. L’albero filosofico è un testo dello psichiatra e psicanalista Carl Gustav Jung, pubblicato nel 1945. 

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Scritto da Giuseppe Lamola, tratto da Lo Spazio Bianco.

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Martin Mystère: le nuove avventure a colori

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Scritto da Giuseppe Lamola, tratto da Lo Spazio Bianco.

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Sul sito ufficiale della Sergio Bonelli Editore Alfredo Castelli ha annunciato alcune importanti novità editoriali riguardo Martin Mystère. La più rilevante è il debutto, previsto per il prossimo anno, di una serie “alternativa” a colori dedicata al Detective dell’impossibile, che sarà pubblicata in parallelo alla serie regolare.

MM Immagine in evidenza

A tal proposito Castelli ha dichiarato:

Non si tratta di un “prequel”, né di un “ultimate” – ovvero una riscrittura semplificata per un pubblico giovanile – e neppure un “remake” o un “reboot” – cioè  una completa ricostruzione di un personaggio e del suo mondo –, ma al tempo stesso è un po’ tutte queste cose. Posso anche dirvi che la serie è nata in modo “corale”, cioè scritta da un gruppo di autori che ha lavorato tenendo conto dei nuovi ritmi a cui ci hanno abituato cinema e televisione, e che io ne sono semplicemente l’ideatore e il supervisore, per non correre il rischio di cadere nei miei tipici meccanismi narrativi. Ma non vi parlo né degli sceneggiatori, né dei disegnatori, né dei coloristi, né delle storie, né delle molte altre novità della serie: questo è solo l’annuncio promesso nella rubrica di Martin Mystère; tutto il resto lo saprete tra un anno, in occasione, appunto, del lancio.

Sempre a proposito di Martin Mystère “alternativi”, Castelli ha annunciato il ritorno del Martin che agisce negli anni ’30 (già apparso in Martin Mystère #320 e nell’Almanacco del Mistero del 2014 e del 2015) in uno Special estivo di prossima pubblicazione e in un volume da libreria, dal titolo Martin Mystère – Fuori Tempo, che raccoglierà le prime tre storie ambientate negli anni ’30, e la ristampa a colori di Martin Mystère # 200.

Tali annunci erano previsti nel contesto del festeggiamento per i cinquant’anni di carriera di Castelli durante il Keynote dedicato al futuro della Sergio Bonelli Editore a Lucca Comics & Games (pubblicato integralmente sul canale youtube della casa editrice). La lunghezza dell’incontro ne ha invece causato lo slittamento a oggi, con la pubblicazione delle prime tavole tratte dalle storie a colori in lavorazione.

MM New

Una delle tavole in lavorazione per la nuova serie dedicata a Martin Mystère. © Sergio Bonelli Editore

Fonte: www.sergiobonelli.it/gallery/39419/Martin-Mystere-a-Lucca–il.html

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Scritto da Giuseppe Lamola, tratto da Lo Spazio Bianco.

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Martin Mystère #341 – Le mille gru di Hiroshima (Cavaletto, Piacentini, Cardinale)

Dante Spada: vent’anni in casa Bonelli

Martin Mystère #342 – La caccia selvaggia (Morales, Grimaldi)

Martin Mystère protagonista al Mondadori Store di Milano

Martin Mystère #324 – La Fine del Mondo (Mignacco, Tuis)

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Martin Mystère #324 - La Fine del Mondo (Mignacco, Tuis) - mm0324Il numero di Dicembre/Gennaio della serie regolare di MM vede il gradito ritorno di Mignacco ai testi, che ci regala una storia dal sapore un po’ anni settanta, “romeriana” nella struttura. Richiama infatti il primo “La notte dei morti viventi”, l’originale di George A. Romero piuttosto del remake di Tom Savini,   in certe claustrofobie, nella situazione di distacco dallo spazio e dal fluire del tempo che vivono i protagonisti, e nell’espediente del “gruppo scelto di survivors”. Il tema caldo della fine del mondo è snocciolato con la consueta verbosità; il BVZM ci fa un riassuntino di sette tavole, in cui riesce a condensare tutte le teorie (catastrofiste e meno) che avvalorerebbero la profezia dei Maya, ma sempre con una spolverata di ottimismo, venato dal solito sarcasmo nei confronti dei proseliti troppo facili di teorie strampalate.
Il plot è molto lineare, con alcune parti di sceneggiatura un po’ traballanti, e forse abusato nella forma. I “cattivi” sono caratterizzati un po’ troppo grossolanamente e i “buoni” non sono particolarmente ricercati. L’albo mantiene comunque un punto di originalità, grazie anche ai riferimenti mysteriosi all’ottocento, ultimamente in grande spolvero anche nelle pagine di MM. I disegni di Tuis sono tradizionali, ma – strano per una pubblicazione Bonelli – abbiamo sentito la mancanza dei colori: sarà che le aurore hanno un ruolo centrale nella storia, e che le tonalità e le sfumature sono demandate a didascalie.

Abbiamo parlato di:
Martin Mystère #324 – La Fine del Mondo
Luigi  Mignacco, Sergio Tuis (con collaborazione di G. Romanini)
Sergio Bonelli Editore – dicembre 2012
164 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,00 €
ISBN: 977112157900320324

Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco - Nel cuore del fumetto!


E’ disponibile il quarto numero di AMys, il bollettino informativo dedicato a Martin Mystere

Il 23 novembre inizia l’undicesima edizione del Mystère Mystery Fest

Per tutti i fan di Martin Mystere è disponibile online il nuovo numero del “Bollettino di Amys”

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Comunicato Stampa

Carissimi amici, due veloci parole perché poi il bollettino parla da se. Innanzi tutto buon anno. E noi ne siamo sicuri: l’anno sarà Per tutti i fan di Martin Mystere è disponibile online il nuovo numero del "Bollettino di Amys" - mm-260x300veramente bello. Soprattutto per noi mysteriani.

Tant’è che abbiamo deciso di partire alla grande con il lancio in grande stile del tesseramento 2014 e su questo bollettino troverete tutte le indicazioni: modalità, prezzi, ma soprattutto conoscerete i bellissimi GADGET di iscrizione. Poi dite che non vi vogliamo bene!

Ma il bollettino non è solo questo e sarà dunque segnalata in modo particolare la mostra dedicata a Paolo Morales che si tiene a Roma. Paolo manca a tutti noi. Ricordarlo così sarà un modo per averlo ancora un po’ con noi.

E per finire, anticipo velocemente: le iniziative di PostcardCult, del FanDom, di Get a Life! e il varo del nuovissimo “Premio Atlantide”
Diavoli dell’Inferno a tutti!

Sfoglia il bollettino n° 7

Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco - Nel cuore del fumetto!

Martin Mystère #330 – Il Matrimonio di Sergei Orloff (Recagno/Esposito Bros)

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Martin Mystère #330 - Il Matrimonio di Sergei Orloff (Recagno/Esposito Bros) - CoverIl BVZM ormai ha un’età, lo sappiamo. Si mantiene anche troppo bene, considerando che, date le varie embolie, paralisi temporanee, morbi contratti e perdita di capacità cognitive, dovrebbe assomigliare più a Mick Jagger che non allo splendido quarantacinquenne reso graficamente dagli Esposito Bros.
Anche in quest’ultimo numero, Java e Diana ci introducono il Detective “impossibilitato” dall’ennesimo coccolone in una clinica. Con il consueto gioco di rimandi temporali, la sceneggiatura ci offre un lungo, documentatissimo spiegone sulla storia lunga e travagliata del rapporto tra MM e Sergej Orloff. Lo stile è quello verboso di sempre, con le consuete incursioni fantasy di Carlo Recagno. I personaggi comprimari della serie ci sono davvero tutti, da Tower a Travis, ma più a titolo di presenza che non di utilità all’interno del meccanismo narrativo. Il protagonista della storia – Orloff – è tratteggiato nelle sue enormi contraddizioni, frutto di un’evoluzione del personaggio che a suo tempo fu innovativa per la Bonelli (con la pietra miliare di Xanadu, albo gigante del 1996).
Di certo, il dubbio che il povero Sergej porti un po’ sfiga alle donne che lo circondano viene, anche se Recagno preferisce metterle in ghiacciaia – magari facendo loro visitare varie dimensioni parallele – piuttosto che ucciderle. Meglio tenere aperta la porta della resurrezione, pure se siamo ben lontani dalla Pasqua.

 

Abbiamo parlato di:
Martin Mystère #330 – Il Matrimonio di Sergei Orloff
Carlo Recagno, Esposito Bros
Sergio Bonelli Editore, dicembre 2013/gennaio 2014
164 pagine, brossurato, bianco e nero – € 5,00

Martin Mystère #330 - Il Matrimonio di Sergei Orloff (Recagno/Esposito Bros) - mm330matrimoni

Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco - Nel cuore del fumetto!

“Martin Mystère, le Nuove Avventure a Colori” debutta a Lucca

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Comunicato stampa

DEBUTTA IN ANTEPRIMA ASSOLUTA A LUCCA COMICS & GAMES MARTIN MYSTÈRE, LE NUOVE AVVENTURE A COLORI

"Martin Mystère, le Nuove Avventure a Colori" debutta a Lucca - MM-CoverCome sarebbe stato Martin Mystère se fosse nato oggi, anziché nel 1982?

Lo svela la nuova miniserie dedicata al Detective dell’Impossibile: un viaggio tra le opere di Leonardo da Vinci, gli Uffizi, invincibili Golem, terrificanti Mummie, crudeli Demoni e gli insoluti misteri di Atlantide

Prendete le moderne teorie scientifiche sulla natura più intima della realtà tangibile. Immaginate un universo composto da infinite dimensioni parallele, separate l’una dall’altra da membrane di energia che impediscono a una realtà di sconfinare l’una nell’altra. Un equilibrio universale regolato, in una sorta di yin e yang globale dove gli opposti si attraggono, si scontrano e si bilanciano.

Per indagare sui misteri di un universo del genere, occorreva un personaggio speciale. Un Detective dell’Impossibile “nuovo”.

In molti conoscono Martin Mystère, il Detective dell’Impossibile che si occupa dei più incredibili misteri che costellano la nostra Cara Vecchia Terra. Ma Martin Mystère è nato nel 1982, quando il mondo era completamente diverso da quello di oggi, quando i computer cominciavano timidamente a entrare in qualche casa, quando internet e telefoni cellulari erano di là da venire. Molte cose sono cambiate da allora. Ma quindi: come sarebbe stato Martin Mystère se fosse nato oggi, trentaquattro anni dopo?

Nasce da qui Martin Mystère, le Nuove Avventure a Colori. Non un remake, non un reboot, non un prequel, né un ultimate, ma un po’ di tutte queste cose insieme: una serie dove i personaggi del Martin “classico” saranno ri-presentati in nuove e sorprendenti vesti. Martin Mystère, le Nuove Avventure a Colori – il cui primo episodio arriverà in fumetteria dal 3 novembre e in edicola dal 5 novembre – sarà presentato in anteprima assoluta a Lucca Comics & Games impreziosito da un cofanetto speciale che unirà il primo e il secondo numero – in anticipo di un mese –  in un packaging da collezione. Voluta e supervisionata da Alfredo Castelli, creatore di Martin Mystère, la nuova miniserie è curata da Giovanni Gualdoni, che coordina per l’occasione una ben oliata équipe di sceneggiatori, disegnatori e coloristi.

"Martin Mystère, le Nuove Avventure a Colori" debutta a Lucca - MM-Immagine

Spiega Alfredo Castelli:

“Il progetto per Martin Mystère NAC (“Nuove Avventure a Colori”) è nato un paio di anni fa, quando era stata ventilata la possibilità di una serie televisiva dal vivo con le avventure del Detective dell’Impossibile; le trasposizioni tra un mezzo narrativo e l’altro impongono sempre cambiamenti, così provai a immaginare cosa avrei fatto io. Come prima cosa avrei ringiovanito Martin (che nel fumetto “classico” ha superato la settantina) per non trasformare la serie in una sitcom tipo “Villa arzilla”. Pur se con dispiacere, avrei eliminato Java, perché in un film realistico un uomo che si esprime ringhiando rischia di essere ridicolo. Avrei ambientato le vicende in Italia, un setting che ritengo ideale e che, oltretutto, avrebbe ridotto i costi di produzione. Ultimo, ma non certo per importanza, avrei svecchiato il ritmo della sceneggiatura, privilegiando sequenze brevi e incalzanti. Dei telefilm non si fece niente, ma mi rimase la voglia di scoprire come sarebbe stato Martin Mystère se fosse stato ideato oggi anziché nel 1982, così proposi di realizzarne una versione a fumetti, e Davide Bonelli accettò coraggiosamente di correre il rischio. Per la prima volta nella storia della Casa editrice, il “romanzo” non fu scritto da autori singoli, ma da “I Mysteriani”, pseudonimo per un gruppo di sceneggiatori (Andrea Artusi, Diego Cajelli, Giovanni Gualdoni, Ivo Lombardo, Enrico Lotti, Andrea Voglino) coordinati da Giovanni Gualdoni e da me supervisionati con molta discrezione. Per quanto riguarda i disegnatori, presto scoprirete che non sono quelli della serie “classica”, ma autori nuovi o che vi hanno collaborato di rado. Questo per la stessa ragione per cui non ho voluto scrivere io i testi: dopo tanti anni sarei (saremmo) ricaduto/i inevitabilmente nei consueti modismi narrativi e grafici, rischiando di produrre un clone ringiovanito a forza, con la pelle tirata e le labbra a canotto. A tutti, una buona e giovanile lettura”.

MARTIN MYSTÈRE, LE NUOVE AVVENTURE A COLORI
di Alfredo Castelli
Pubblicata da: SERGIO BONELLI EDITORE
Miniserie in 12 volumi
Ideazione e supervisione: Alfredo Castelli
Cura Editoriale: Giovanni Gualdoni

MARTIN MYSTÈRE, LE NUOVE AVVENTURE A COLORI N. 1Ritorno all’Impossibile
Uscita: anteprima a Lucca Comics & Games del primo e secondo volume in cofanetto
edizione fumetteria del n. 1: 3 novembre
edizione edicola del n. 1: 5 novembre
Sceneggiatura: “I Mysteriani” (Andrea Artusi, Diego Cajelli, Giovanni Gualdoni, Ivo Lombardo, Enrico Lotti, Andrea Voglino)
Disegni: Fabio Piacentini
Copertine: Lucio Filippucci
Colori: Daniele Rudoni
Prezzo: 2,00 Euro il primo numero e 4,90 Euro le uscite seguenti. Prezzo cofanetto Lucca Comics & Games: 8,00 Euro
94 pagine

Online e sui social:
#MMNAC
www.facebook.com/MartinMystereSergioBonelliEditore
www.sergiobonelli.it/albo/sezione-privata/41264/ritorno-all-impossibile.html

Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco - Nel cuore del fumetto!

Il giovane Martin Mystere e le nuove avventure a colori

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Prequel, remake o reboot?

“Non si tratta di un “prequel”, né di un “ultimate” – ovvero una riscrittura semplificata per un pubblico giovanile – e neppure un “remake” o un “reboot” – cioè una completa ricostruzione di un personaggio e del suo mondo –, ma al tempo stesso è un po’ tutte queste cose. Posso anche dirvi che la serie è nata in modo “corale”, cioè scritta da un gruppo di autori che ha lavorato tenendo conto dei nuovi ritmi a cui ci hanno abituato cinema e televisione, e che io ne sono semplicemente l’ideatore e il supervisore, per non correre il rischio di cadere nei miei tipici meccanismi narrativi.”

Il giovane Martin Mystere e le nuove avventure a colori - MM-1Con queste parole circa un anno fa l’ideatore di Martin Mystère Alfredo Castelli presentava il progetto di una nuova miniserie a colori dedicata al personaggio, che avrebbe affiancato la serie regolare. In seguito, nel corso della conferenza della Sergio Bonelli Editore durante l’edizione di Lucca Comics & Games appena trascorsa, Castelli avrebbe utilizzato il termine di reengineering, ovvero una riprogettazione della serie e del personaggio che tiene conto delle moderne tecniche narrative.

Le sceneggiature sono state affidate ai “Mysteriani”, pseudonimo collettivo di un gruppo di autori che comprende Andrea Artusi, Diego Cajelli, Ivo Lombardo, Enrico Lotti e Andrea Voglino, sotto il coordinamento di Giovanni Gualdoni e la supervisione dello stesso Castelli.
Gli autori sono partiti dall’assunto: “Come sarebbe stato Martin Mystère se fosse nato oggi, trentaquattro anni dopo?”.

Certamente si tratta di un quesito di difficile risoluzione, dato che ogni personaggio è intrinsecamente legato all’epoca in cui è nato e, per quanto siano sempre più frequenti nel mercato fumettistico statunitense, finora in Bonelli i remake o i reboot sono stati decisamente inusuali.

Martin Mystere è da sempre uno dei personaggi più adatti a questo genere di operazioni, un character per certi versi camaleontico già nelle sue storie (non si spiegherebbero altrimenti le avventure degli Speciali, da anni ormai sul filo della comicità, o la recente incarnazione degli anni Trenta) e soprattutto nella sua crossmedialità che lo ha reso negli anni testimonial, prodotto di merchandising, protagonista di videogame e persino di un’opera teatrale, finanche a diventare, in una versione certamente più traditrice delle Nuove avventure, una serie animata per ragazzi. Senza dimenticare che quella ideata da Castelli è stata la prima serie Bonelli a tentare la strada della ripubblicazione in digitale con tanto di applicazione per smartphone.

E’ divertente perciò riflettere su quanto questa operazione possa sembrare come una maniera per sfruttare l’idea di fondo del personaggio sulla scia di un rinnovato interesse verso il misterioso e l’occulto – spesso purtroppo tendente al complottismo, interesse che non è difficile pensare sia in parte anche merito dello stesso Martin Mystère, per anni fonte di informazioni su tutto ciò che è “mysterioso” ma con un approccio al contempo sì divertito ma pure molto serio e concreto, ben lontano dalla superficialità e dal sensazionalismo dei vari programmi TV come Voyager o Mistero.

Il “Buon Giovane Zio Marty”

Sin dalle prime pagine di Ritorno dall’impossibile, episodio di debutto della miniserie, gli sceneggiatori rimarcano differenze e analogie tra il Martin Mystère de Le nuove avventure e la sua controparte “classica”.

Una delle più evidenti è di natura anagrafica: il “nuovo” Mystère è un trentacinquenne, single, che ha smesso le vesti di Detective dell’impossibile per dedicarsi al recupero di preziose opere d’arte smarrite. Al suo fianco un’inedita “spalla”, Max, in sostituzione del nehanderthaliano Java.

Il giovane Martin Mystere e le nuove avventure a colori - MM-2-Orlandi-Firenze
Altra importante differenza è l’ambientazione italiana: la scelta di collocare la casa di Mystère a Firenze permette agli autori di ricollegarsi al passato della versione “classica” del personaggio (che aveva compiuto i propri studi proprio nel capoluogo toscano) e di citare il lungo ciclo dei Mysteri italiani (nel quale il “Buon Vecchio Zio Marty” si era temporaneamente trasferito in Italia, prendendo dimora sempre a Firenze vicino a Piazza Santa Croce), rendendo inoltre omaggio alla lunga tradizione artistica del nostro Paese.
Non è un caso, infatti, se i primi due manufatti con cui il giovane Martin Mystère ha a che fare siano un’opera originale di Leonardo da Vinci e l’elmo di Scipione citato nell’inno di Mameli.

Il ritmo della sceneggiatura

Il giovane Martin Mystere e le nuove avventure a colori - MM-2Oltre al colore, elemento sottolineato già nel titolo della miniserie, una delle caratteristiche di questa riproposizione del personaggio è il ritmo sostenuto e incalzante della sceneggiatura, quasi del tutto priva di dialoghi lunghi e scene di stampo “divulgativo”, che ricorda in qualche modo il lavoro di alcuni anni fa sulla serie regolare del compianto Paolo Morales, portato alle estreme conseguenze in termini di sintesi narrativa. Il risultato sembra un ibrido, in cui è possibile intravedere la ricerca di un linguaggio cinematografico, vicino ai moderni film di spionaggio (dallo 007 di Daniel Craig alla serie su Jason Bourne), senza per questo perdere aderenza con il riferimento originale.

Quello che attualmente manca probabilmente è insito nel personaggio delle origini: come per Dylan Dog non si finisce mai di ripetere quant’esso fosse intimamente legato a Tiziano Sclavi, pure Martin Mystère non potrebbe esistere senza il suo vulcanico creatore, Alfredo Castelli, senza la sua cultura e la sua capacità affabulatoria. Ovvio che tra la scelta di scimmiottare lo stile di Castelli o cercare una propria strada gli autori coinvolti abbiano cercato questa seconda, sacrificando almeno per ora la parte più “divulgativa” del personaggio, ma col rischio di trascurare anche il fascino che storie, luoghi e personaggi mysteriosi portano con sé.

Il compito degli autori è quindi quello di trovare un equilibrio tra gli elementi del BVZM di Castelli e l’impronta da serial tv moderno. Magari osando un poco di più nella struttura, narrativa e grafica, cercando segni più dinamici e osando maggiormente nella costruzione della tavola, così come nell’utilizzo del colore come elemento distintivo.

Il metodo di lavoro

Da sottolineare, come detto in apertura, l’attribuzione collettiva dei testi ai “Mysteriani”, che hanno lavorato in gruppo a tutte le sceneggiature. Gli autori hanno adoperato una writers room, modalità tipica degli autori delle serie tv americane per mettere insieme le idee e impostare il lavoro collettivo.

Il giovane Martin Mystere e le nuove avventure a colori - MM-NewQuesto metodo rappresenta un approccio alquanto inedito per una produzione fumettistica seriale in Bonelli e comporta certamente un processo laborioso ma peculiare, suddiviso in diverse fasi. Lunghe riunioni preliminari tra i sei sceneggiatori sono servite a gettare una base della trama dell’intera miniserie e una bozza dei singoli episodi, a cui è seguita la stesura di una sceneggiatura “sommaria” (da parte di Giovanni Gualdoni ed Enrico Lotti) e dei veri e propri dialoghi (ad opera di Diego Cajelli e Andrea Voglino).

Il tassello successivo, anch’esso decisamente inedito per i fumetti realizzati in via Buonarroti, è stata la realizzazione di veri e propri storyboard contenenti un’idea della regia delle singole tavole (lavoro svolto da Andrea Artusi) che, dopo ulteriori aggiunte di Ivo Lombardo e una supervisione finale operata da Gualdoni, sono passate nelle mani dei disegnatori.

L’approccio grafico

Il già citato passaggio intermedio tra sceneggiatura e disegni, ovvero la realizzazione di storyboard da parte di Artusi, certamente garantisce una certa uniformità all’intera miniserie, stanti le peculiarità dei tratti dei singoli disegnatori coinvolti (nei primi due episodi Fabio Piacentini e Alfredo Orlandi).
Programmaticamente Castelli e i “Mysteriani” non hanno voluto coinvolgere autori che avessero già legato indissolubilmente la propria carriera al personaggio: non c’è traccia di Giancarlo Alessandrini e un disegnatore storico come Lucio Filippucci viene “relegato” al ruolo di copertinista. In tal modo si intendeva comunicare un’idea di freschezza e genuinità anche a livello grafico.

Sono frequenti le vignette quadruple, in cui la scena si apre nei momenti più d’effetto, con altre lievi variazioni rispetto alla canonica gabbia bonelliana (si veda, nel secondo episodio, la vignetta panoramica su Firenze che si estende su due pagine consecutive), sebbene la gabbia stessa rimanga saldamente alla base del linguaggio.

Il giovane Martin Mystere e le nuove avventure a colori - MM-2-Orlandi

La scelta di un disegno di stampo fortemente realistico, dal quale emergono i riferimenti fotografici utilizzati probabilmente come guida, comporta però un aspetto generale piuttosto statico e ingessato. Questo emerge nei volti, dalle espressioni particolarmente accentuate e nelle scene d’azione, che sembrano congelare determinati attimi ma senza per questo restituire una sensazione di movimento.

I colori utilizzati da Daniele Rudoni (coadiuvato nel secondo numero da Elisa Sguanci) sono piuttosto accesi, forti e presenti, e seguono l’attenzione verso il realistico dei disegni, azzardando però poco rispetto alle potenzialità che questo elemento potrebbe avere a livello narrativo. D’altra parte si vede il lavoro fatto negli ultimi anni in Bonelli per alzare il livello tecnico della colorazione, con un taglio decisamente moderno e attuale.

In conclusione, Le nuove avventure a colori si propone come una reinterpretazione e un’attualizzazione di un personaggio dalle potenzialità quasi illimitate. Un omaggio a Martin Mystère e al suo vulcanico creatore che, pur con qualche difetto, conferma la capacità di prestarsi alle sperimentazioni che è sempre stata cifra distintiva e peculiarità del “Buon Vecchio Zio Marty”.

Abbiamo parlato di:
Martin Mystère, le nuove avventure a colori #1 – Ritorno all’impossibile
I Mysteriani, Fabio Piacentini, Daniele Rudoni
Sergio Bonelli Editore, novembre 2016
98 pagine, brossurato, colore – 2,00 €

Martin Mystère, le nuove avventure a colori #2 – L’elmo di Scipio
I Mysteriani, Alfredo Orlandi, Elisa Sguanci, Daniele Rudoni
Sergio Bonelli Editore, dicembre 2016
98 pagine, brossurato, colore – 4,90 €

Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco - Nel cuore del fumetto!

Gli incontri SBE dedicati a Dylan Dog e Martin Mystère

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Comunicato stampa

Tutti i prossimi eventi targati Sergio Bonelli Editore in giro per l’Italia.

Mercoledì 23 novembre

Incontro su Dylan Dog presso l’università IULM di Milano (dalle 14.00 alle 15.30)

“Il convegno, il cui ingresso è libero fino a esaurimento posti, si propone di “indagare” diversi aspetti e declinazioni del personaggio, di inquadrarlo nella storia del fumetto italiano, di sondarne i risvolti psicoanalitici e i legami con gli altri media (ponendo l’accento innanzitutto sulle connessioni tra Dylan Dog e il cinema). Ma soprattutto, alla presenza dello sceneggiatore Luigi Mignacco, del disegnatore Angelo Stano, storica firma della collana, e del curatore redazionale Franco Busatta, di spiegare come si realizza un albo di Dylan Dog”

Giovedì 24 novembre

Incontro con Alfredo Castelli, Diego Cajelli e Fabio Piacentini per Martin Mystere Le Nuove Avventure a Colori presso la fumetteria Alastor di Milano (dalle 18.00 in avanti).

Venerdì 25 novembre

Incontro dedicato al Dylan Dog Diary a Ruvo di Puglia (BA):

“Venerdì 25 novembre, dalle ore 17:00, nell’auditorium del Liceo “Orazio Tedone” di Ruvo di Puglia (BA), Marco Nucci e Paolo Martinello, insieme a Giuseppe Del Curatolo, presentano Dylan Dog Diary

Incontro con Giampiero Casertano al WOW Spazio Fumetto di Milano per la mostra delle tavole originali di Dopo Un Lungo Silenzio (dalle ore 18.00)

Sabato 26 novembre

h. 17.00: Tavola rotonda con gli sceneggiatori di Martin Mystere Le Nuove Avventure a Colori (“i Mysteriani”) al WOW Spazio Fumetto Milano

“La redazione di Sbam! Comics intervista i Mysteriani, il team di autori che ha dato vita a questa iniziativa con un lavoro di gruppo inedito in Casa Bonelli. Saranno sul palco gli sceneggiatori Enrico Lotti e Andrea Voglino e il disegnatore Fabio Piacentini, oltre – ovviamente – al BVZA Alfredo Castelli”.

Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco - Nel cuore del fumetto!


I nuovi Mysteri a colori: intervista ad Andrea Voglino

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Dopo la pubblicazione dei primi numeri della nuova miniserie a colori dedicata al giovane Martin Mystère, abbiamo raggiunto uno degli autori che ne hanno firmato i testi: Andrea Voglino. Oltre a essere un valente collaboratore esterno de Lo Spazio Bianco, Andrea è un grande appassionato e conoscitore della nona arte. Milanese, classe 1965, debutta professionalmente nel mondo dell’editoria a fumetti alla fine degli anni ’80, niente meno che come assistente del mai dimenticato Enzo G. Baldoni. Con un tale biglietto da visita, salta a bordo a metà anni ’90 del progetto della Glenàt che porta, dopo un’assenza durata troppi anni, al ritorno ...

Martin Mystère Le Nuove avventure a colori #3 – L’arca dell’estinzione

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Martin Mystère si interessa al ritrovamento di un piccolo dinosauro da parte di alcuni cacciatori sulle alture del Montiferru: il corpo dell’animale preistorico reca il simbolo della perduta città di Atlantide, motivo sufficiente per recarsi in Sardegna. L’arca dell’estinzione conclude la trilogia iniziale della miniserie sul giovane Martin, rievocando la fine delle grandi civiltà di Atlantide e Mu ed esplicitando la natura degli avversari che il protagonista dovrà affrontare negli episodi a venire. La sceneggiatura redatta dai “Mysteriani” è avvincente e coinvolgente e si ricollega in più punti con la mitologia “classica” del Detective dell’impossibile, pur mantenendo le caratteristiche intrinseche ...

Martin Mystère a colori, Una voce dal futuro

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Comunicato stampa Una stazione radiofonica abbandonata fuori Roma, una scoperta sconvolgente circa la morte dei genitori, un futuro oscuro e terribile dove Martin è, a tutti gli effetti, l’ultimo uomo “libero” rimasto sulla Terra. Sono questi alcuni degli ingredienti di Una voce dal futuro, che ci trasporta in un tempo in cui gli esseri umani si comportano come zombie posseduti da una malvagia volontà collettiva. Il pianeta è in uno stato d’abbandono, senza tecnologia, mezzi di comunicazione e di trasporto. E Martin, ...

Martin Mystère a colori, Una voce dal futuro

Martin Mystère a colori, Una voce dal futuro è un articolo scritto da la redazione per Lo Spazio Bianco. Segui gli aggiornamenti via Telegram, seguici su Twitter o diventa fan su Facebook!

Martin Mystère in anteprima al Napoli Comicon

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Comunicato Stampa Arriva in anteprima a Napoli Comicon Dalla Terra alla Luna: il settimo capitolo della nuova miniserie dedicata al Detective dell’Impossibile è un omaggio a Ludovico Ariosto, alla Commedia dell’Arte, ad Alessandro Manzoni, a Sandokan e al Pinocchio di Collodi. Un viaggio tra Siena, Firenze, Ferrara e il Bosco Verticale di Milano. Dopo aver appreso sconvolgenti verità sul proprio passato e sul destino che lo attende, Martin Mystère forgia la più improbabile delle alleanze: quella con il suo storico nemico, Sergej Orloff. ...

Martin Mystère in anteprima al Napoli Comicon

Martin Mystère in anteprima al Napoli Comicon è un articolo scritto da la redazione per Lo Spazio Bianco. Segui gli aggiornamenti via Telegram, seguici su Twitter o diventa fan su Facebook!

Martin Mystère scala l’Himalaya ne Le nuovo avventure a colori #8

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Comunicato stampa Dopo l’alleanza con il suo storico nemico, Sergej Orloff, per Martin Mystère è giunto il momento della resa dei conti. Dovrà affrontare faccia a faccia il vero avversario che, nell'ombra, cospira per portare il mondo alla distruzione. Nel frattempo, un misterioso sicario sta eliminando, uno dopo l'altro, alcuni ragazzini dotati di straordinari poteri. È questa la trama de La caccia di Jasper, l’ottavo episodio di Martin Mystère, le Nuove Avventure a Colori (in edicola per Sergio Bonelli Editore dal 6 ...

Martin Mystère scala l’Himalaya ne Le nuovo avventure a colori #8

Martin Mystère scala l’Himalaya ne Le nuovo avventure a colori #8 è un articolo scritto da la redazione per Lo Spazio Bianco. Segui gli aggiornamenti via Telegram, seguici su Twitter o diventa fan su Facebook!

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